EDDIE LANG JAZZ FESTIVAL
edizioni dal 2006 al 2010
XX - EDIZIONE 2010
Senza tema di smentita, è l'antesignana di tutte le kermesse jazzistiche molisane: stiamo parlando dell'Eddie Lang Jazz Festival 2010, evento organizzato dall' Associazione Eddie Lang Blue Music, dalla Regione Molise, dalla Provincia di Isernia e dal Comune di Monteroduni, che si terrà dal 2 all'8 agosto.
Siamo al ventesimo anno ed, ancora una volta, gli spazi del Castello Pignatelli di Monteroduni accoglieranno il meglio del jazz attualmente in circolazione: Jim Hall, Greg Howe, Peter Brotzmann, Hamiet Bluiett, Kenny Barron, Idris Muhammad, le stelle internazionali; Enrico Pieranunzi, Dado Moroni, Mauro Ottolini, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, grandi interpreti del jazz italiano; Massimo Pupillo, Luigi Di Nunzio, Giordano Carnevale, più che grandi promesse. Previsti anche due concerti itineranti, il primo all'Hotel Dora di Pozzilli, il secondo in Piazza Celestino V ad Isernia.
Per otto giorni Monteroduni sarà testimone di una full immersion fatta di studio, palchi aperti, performances, after concert. Si parte dalle nove di mattina con i seminari, si prosegue alle diciotto con i jazz aperitif nelle piazze del paese e poi la sera con i consueti due concerti incorniciati nella scenografia naturale dei giardini del Castello Pignatelli, per finire all'alba con le jam session.
La principale novità di questa ventesima edizione è rappresentata dalle serate a tema: Jazz Intro, Opening, Jazz in Progress, Contemporary Guitars, A Great Anniversary, una eterogeneità di concerti, una varietà di stili, insomma, per i palati più esigenti della musica jazz.
Quest'anno sul sito ufficiale del Festival compare "L'urlo" di Edvard Munch. La spiegazione la danno gli organizzatori: "Come Munch amava mescolare colori di differente natura e di differente intensità di luce, così noi ci siamo impegnati a «dipingere» una serie di concerti, di colori appunto diversi, ma il cui risultato è di una compattezza e di un livello senza uguali".
Secondo una tradizione ormai consolidata, all'ottimo livello artistico dei concerti proposti dal Festival si aggiunge l'aspetto didattico dei seminari, che quest'anno si avvale della partnership del Saint Luis College of Music di Roma. Gli studenti seguiranno i corsi nelle aule del Castello Pignatelli sotto la guida di insegnanti di jazz di chiara fama. Ad essi si sommeranno dei clinics tenuti da autentiche leggende del jazz mondiale, quali Jim Hall e Greg Howe.
E poi ci sarà il confronto sul campo fra allievi, maestri ed altri ospiti del Festival nel corso delle quotidiane jam session allestite nelle piazze del paese. Nel cartellone dei concerti, infine, sono inserite le varie fasi del Concorso di Chitarra Eddie Lang, che prevedono l'esibizione pubblica dei partecipanti e dei vincitori.
Siamo al ventesimo anno ed, ancora una volta, gli spazi del Castello Pignatelli di Monteroduni accoglieranno il meglio del jazz attualmente in circolazione: Jim Hall, Greg Howe, Peter Brotzmann, Hamiet Bluiett, Kenny Barron, Idris Muhammad, le stelle internazionali; Enrico Pieranunzi, Dado Moroni, Mauro Ottolini, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, grandi interpreti del jazz italiano; Massimo Pupillo, Luigi Di Nunzio, Giordano Carnevale, più che grandi promesse. Previsti anche due concerti itineranti, il primo all'Hotel Dora di Pozzilli, il secondo in Piazza Celestino V ad Isernia.
Per otto giorni Monteroduni sarà testimone di una full immersion fatta di studio, palchi aperti, performances, after concert. Si parte dalle nove di mattina con i seminari, si prosegue alle diciotto con i jazz aperitif nelle piazze del paese e poi la sera con i consueti due concerti incorniciati nella scenografia naturale dei giardini del Castello Pignatelli, per finire all'alba con le jam session.
La principale novità di questa ventesima edizione è rappresentata dalle serate a tema: Jazz Intro, Opening, Jazz in Progress, Contemporary Guitars, A Great Anniversary, una eterogeneità di concerti, una varietà di stili, insomma, per i palati più esigenti della musica jazz.
Quest'anno sul sito ufficiale del Festival compare "L'urlo" di Edvard Munch. La spiegazione la danno gli organizzatori: "Come Munch amava mescolare colori di differente natura e di differente intensità di luce, così noi ci siamo impegnati a «dipingere» una serie di concerti, di colori appunto diversi, ma il cui risultato è di una compattezza e di un livello senza uguali".
Secondo una tradizione ormai consolidata, all'ottimo livello artistico dei concerti proposti dal Festival si aggiunge l'aspetto didattico dei seminari, che quest'anno si avvale della partnership del Saint Luis College of Music di Roma. Gli studenti seguiranno i corsi nelle aule del Castello Pignatelli sotto la guida di insegnanti di jazz di chiara fama. Ad essi si sommeranno dei clinics tenuti da autentiche leggende del jazz mondiale, quali Jim Hall e Greg Howe.
E poi ci sarà il confronto sul campo fra allievi, maestri ed altri ospiti del Festival nel corso delle quotidiane jam session allestite nelle piazze del paese. Nel cartellone dei concerti, infine, sono inserite le varie fasi del Concorso di Chitarra Eddie Lang, che prevedono l'esibizione pubblica dei partecipanti e dei vincitori.
XIX - EDIZIONE 2009
Con 26 concerti, più di 100 musicisti, 7 location distribuite fra piazze, locali e la sede tradizionale dei giardini del Castello Pignatelli, l’Eddie Lang Jazz Festival di Monteroduni rilancia la sua presenza fra le manifestazioni più importanti del settore jazzistico.
Tre numeri uno fra gli ospiti di maggior spicco: Tom Harrell, per la tromba; Joey DeFrancesco, per l’organo Hammond; Joe Locke, per il vibrafono.
Scritto a caratteri cubitali, nella storia del jazz, è il nome di Benny Golson, che nella sua esibizione sarà accompagnato da George Cables (pianista nei Jazz Messengers di Art Blakey, poi con Sonny Rollins, Freddie Hubbard, Dexter Gordon, fino al lungo sodalizio con Art Pepper).
Buster Williams (contrabbassista di musicisti come Miles Davis e Herbie Hancock), sarà impegnato nei seminari che si svolgeranno durante le giornate del festival.
Jerry Weldon, uno dei sassofonisti più rinomati sulla scena di New York, si esibirà con la Big Band del Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso. Grande l’attesa anche per le atmosfere eleganti e rarefatte di Matt Renzi e per Ben MacDonald, «the fabulously nimble-fingered guitarist», talento giovane ma già ben inserito nello scenario jazzistico europeo.
Fra gli italiani Fabio Morgera, Sandro Gibellini, Pietro Condorelli, Massimo Faraò, Paolo Recchia, il trio di Roberto Tarenzi e il K.O.T., organ trio di recente formazione. Di particolare interesse il progetto di due storici componenti dei Quintorigo, Andrea e Gionata Costa, fusi con Marco Vienna e Marco Rossi nel quartetto dei Minor Swingers, per una rilettura delle atmosfere gipsy di Django Rheinardt.
Tre numeri uno fra gli ospiti di maggior spicco: Tom Harrell, per la tromba; Joey DeFrancesco, per l’organo Hammond; Joe Locke, per il vibrafono.
Scritto a caratteri cubitali, nella storia del jazz, è il nome di Benny Golson, che nella sua esibizione sarà accompagnato da George Cables (pianista nei Jazz Messengers di Art Blakey, poi con Sonny Rollins, Freddie Hubbard, Dexter Gordon, fino al lungo sodalizio con Art Pepper).
Buster Williams (contrabbassista di musicisti come Miles Davis e Herbie Hancock), sarà impegnato nei seminari che si svolgeranno durante le giornate del festival.
Jerry Weldon, uno dei sassofonisti più rinomati sulla scena di New York, si esibirà con la Big Band del Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso. Grande l’attesa anche per le atmosfere eleganti e rarefatte di Matt Renzi e per Ben MacDonald, «the fabulously nimble-fingered guitarist», talento giovane ma già ben inserito nello scenario jazzistico europeo.
Fra gli italiani Fabio Morgera, Sandro Gibellini, Pietro Condorelli, Massimo Faraò, Paolo Recchia, il trio di Roberto Tarenzi e il K.O.T., organ trio di recente formazione. Di particolare interesse il progetto di due storici componenti dei Quintorigo, Andrea e Gionata Costa, fusi con Marco Vienna e Marco Rossi nel quartetto dei Minor Swingers, per una rilettura delle atmosfere gipsy di Django Rheinardt.
XVIII - EDIZIONE 2008
E l’edizione del 2008 non solo mantiene le promesse ma traccia anche qualche linea interessante per il futuro: lo sviluppo della didattica, in particolare, e una più attenta valutazione dei giovani talenti locali, attraverso la collaborazione con il Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso.
Ma al centro rimane la musica, con la presenza di ospiti internazionali di straordinario rilievo: Hamiet Bluiett, senza dubbio il più importante sassofonista baritono degli ultimi decenni (dalla militanza nel gruppo di Charlie Mingus, primi anni Settanta, alla leadership del World Saxophone Quartet), si presenta accompagnato da due veterani della scena nazionale, Massimo Faraò al piano e Sandro Gibellini alla chitarra, e da due giovani talenti, Paolo Benedettini al contrabbasso ed Elio Coppola alla batteria. La performance di Bluiett, punteggiata da applausi scroscianti, sarà ricordata come uno dei momenti più alti della intera manifestazione.
Altrettanto apprezzata l’organista Barbara Dennerlein, che si presenta in duo con il giovane e fidato Marcel Gustke alla batteria. Una piacevole sorpresa è rappresentata dal soul jazz moderno ed elegante dell’austriaco Raphael Wressnig, l’altro organista Hammond presente nel programma, con Georg Jantscher alla chitarra e Lukas Knöfler batteria.
Confermano senz’altro le attese i gruppi di Ares Tavolazzi, con Mimmo Turone alle tastiere e Christian Capiozzo alla batteria, e di Aldo Bassi, con l’ottimo Alessandro Bravo al pianoforte, Luca Pirozzi al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria. Brilla anche l’indubbio talento di Gianluca Mosole, per quanto un po’ penalizzato dal protrarsi del concerto procedente.
Il festival si apre con il concerto della Big Band del Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso, diretta dal M° Roberto Mancini, con la brava Ilaria Bucci cantante solista, nel magnifico salone del castello Pignatelli.
Negli spettacoli realizzati all’esterno del castello (after concert in piazza Municipio e jazz aperitives tra piazza Monumento e via Strada Nuova) si mettono in mostra individualità locali di grande interesse: il chitarrista Antonello Capuano, il sassofonista Giordano Carnevale, la cantante Chiara Izzi, il batterista Luca Santaniello (in una bellissima jam session con Aldo Bassi e il suo gruppo).
XVII - EDIZIONE 2007
Attrazione dell’annata è Brett Garsed, quotatissimo chitarrista australiano, genere fusion, musicista di grande tecnica e di grande esperienza, spaziando dal pop australiano di John Farnham alle collaborazioni con Derek Sherinian e TJ Helmerich. Garsed arriva in coppia con William Stravato, altro chitarrista, che nel concerto si ritaglierà un ruolo preponderante. Il quartetto è completato da Pippo Matino al basso e da un giovane talento, Daniele Chiantese, alla batteria.
Ad aprire il festival è il trio di Amedeo Ariano, con Jerry Popolo al sax e Aldo Vigorito al contrabbasso. Ospite, al piano, Antonio Faraò.
La terza serata vede il ritorno di Lino Patruno, dopo le numerose partecipazioni degli anni Novanta. Nel suo gruppo, con Mauro Carpi al violino e Guido Giacomini al contrabbasso, si rivede anche Michele Ariodante, chitarrista studioso della musica di Eddie Lang, che in passato aveva partecipato al concorso per giovani chitarristi. Ospiti il cantante inglese Clive Riche e il trombonista americano Michael Supnick.
Elementi interessanti anche nei concerti di piazza Municipio. Nella prima serata si esibisce Luca Aquino, uno dei trombettisti più promettenti della nuova generazione, accompagnato da un quartetto di musicisti locali (Daniele Cordisco alla chitarra, Marco Mancini al pianoforte, Nicola Corso al contrabbasso e Donato Cimaglia alla batteria). Nella seconda il quartetto swing di Attilio Troiano (sax), Vincenzo Barbato (chitarra e banjo), Aldo Vigorito (contrabbasso) e Gaetano Fasano (batteria).
Nella terza serata, con due vecchi amici del festival, Rocco Zifarelli (vincitore della prima edizione del concorso per giovani chitarristi), e Pippo Matino, si rivela un giovane batterista dalle grandi qualità: Sebastiaan Cornelissen. Qualità tutte confermate dallo svilupparsi della carriera di Cornelissen, con la militanza a fianco di musicisti di eccelso valore internazionale (Randy Brecker, Gerard Presencer, Gary Husband, Jimmy Earl).
XVI - EDIZIONE 2006
L’annata, concentrata su due serate, si contraddistingue per la strepitosa performance di Tommy Emanuel, che prima si esibisce da solo, alla chitarra, nei giardini del castello, poi partecipa a una travolgente jam session in piazza Municipio.
La sera successiva è la volta del quartetto di Gigi Cifarelli (Pietro Orsini al basso, Ernesto Ghezzi alle tastiere, Maxx Furian alla batteria). Completano il programma, in piazza Municipio, i Manantiales di Carlo Sarmiento, frizzante pianista cubano, e un quintetto ben assortito con i locali Nicola Cordisco (chitarra) e Donato Cimaglia (batteria), ai quali si aggiungono Pancho Ragonese al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Giulio Martino al sax.